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Mostra Adelchi-Riccardo Mantovani. Il sogno di Ferrara. Colloquio con l'antico. Pisano, Donatello, Michelangelo al Mart di Rovereto

La Mostra Adelchi-Riccardo Mantovani. Il sogno di Ferrara. Colloquio con l'antico. Pisano, Donatello, Michelangelo in corso al Mart di Rovereto: gli orari, i periodi, il costo dei biglietti e le opere, la sede espositiva.

Mostra Adelchi-Riccardo Mantovani. Il sogno di Ferrara  Rovereto
Adelchi-Riccardo Mantovani. Il sogno di Ferrara - Mart, Corso Bettini, 43 - Rovereto

(Foto: Adelchi-Riccardo Mantovani. La vendetta della strega, 2013. Collezione privata)

Mostra in corso dal 30 ottobre 2022 al 5 febbraio 2023

Il Mart dedica una prima mostra antologica ad Adelchi-Riccardo Mantovani, straordinario pittore e disegnatore, noto principalmente in Germania, sua terra d’adozione.

Comunicato stampa della Mostra Adelchi-Riccardo Mantovani. Il sogno di Ferrara

Il Mart ospita la seconda tappa della prima grande esposizione dedicata al pittore italiano Adelchi-Riccardo Mantovani.

La mostra ripercorre l’intera carriera dell’artista, attraverso fantastici e surreali mondi interiori.

Ciò che oggi so l’ho imparato da solo. Sono, per così dire, un pittore selvaggio, perché sono cresciuto come un selvaggio, senza aiuti né sostegni. […]
Questa fu la mia scuola d’arte: osservare e disegnare»

- Adelchi R. Mantovani

«Adelchi, fuori di ogni protezione o ideologia, ha dipinto, tra serenità, nostalgia e inquietudine. Un sogno senza fine»

Vittorio Sgarbi

Arriva a Rovereto la prima mostra antologica su Adelchi-Riccardo Mantovani, straordinario pittore e disegnatore, noto principalmente in Germania, sua terra d’adozione. Organizzata dal Mart insieme a Ferrara Arte e al Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, la mostra ha avuto una prima tappa a Ferrara, al Castello Estense (5 marzo-9 ottobre).

L’esposizione ripercorre l’intera produzione di Mantovani – dagli esordi agli ultimi lavori – attraverso oltre cento opere, tra dipinti e disegni, che documentano la sua personale interpretazione di un realismo onirico costantemente nutrito dall’osservazione del vero e dalla memoria.

Nato a Ro Ferrarese nel 1942, Mantovani, rimasto orfano del padre, viene affidato alle suore dell’orfanotrofio di Ferrara dal 1946 al 1952 e poi mandato in collegio a seguire i corsi professionali per imparare il mestiere di tornitore. Nel 1964 si trasferisce in Germania e, due anni dopo, si stabilisce a Berlino, dove inizia a lavorare in fabbrica.

Il clima culturale della città lo incoraggia a riscoprire l’attitudine al disegno che si era manifestata ai tempi del collegio. Frequenta le scuole serali di pittura, i corsi di nudo, studia la storia dell’arte ed espone in mostre collettive insieme ad altri artisti. Nel 1979 abbandona i panni dell’operaio per indossare, definitivamente, quelli di pittore.

In questo periodo giunge a piena maturazione la sua singolare ricerca tesa alla creazione di un mondo allegorico e fiabesco, che affonda le radici nell’arte antica (la pittura del Quattrocento padano e il naturalismo fiammingo) e raccoglie al contempo i suggerimenti delle più affascinanti correnti figurative del primo Novecento, dalla Metafisica di de Chirico alla Nuova oggettività tedesca, dal Surrealismo di Delvaux e di Magritte al Realismo magico.

È come se tutta l’opera di Mantovani restasse in equilibrio tra due istanze e ne facesse sintesi: se da un lato c’è l’osservazione quasi maniacale della realtà e la sua fedele rappresentazione, dall’altro ci sono il sogno e quell’evocazione del fantastico squisitamente ferrarese. Mantovani, che annovera tra i primi e più appassionati sostenitori Vittorio Sgarbi - ferrarese anch’egli - è in qualche modo erede culturale dei cinquecenteschi Ludovico Ariosto e Dosso Dossi e del moderno Giorgio de Chirico.

La mostra ripercorre in ordine cronologico e tematico i momenti del percorso creativo di Mantovani, che, recuperando i valori tradizionali della pittura e del disegno, destabilizza la percezione del dato reale, anche visionario, proiettandolo in atmosfere oniriche e sospese: dalle composizioni del periodo giovanile alle opere di sapore autobiografico e fiabesco degli anni Ottanta e Novanta; dalle immagini di gusto allegorico e popolare alle visioni specificatamente padane, agli ultimi lavori legati al tempo presente. Un viaggio ricco di delicate, intime suggestioni che racconta la vicenda umana e creativa di un uomo che «fin da bambino ha sempre avvertito l’impulso di tradurre pensieri e fantasie in immagini».

Informazioni utili per la visita

Orari: da martedi a domenica dalle 10.00 alle 18.00. Venerdì dalle 10.00 alle 21.00. Lunedi chiuso.
Biglietti: intero 11 €, ridotto 9 € per gruppi, giovani dai 15 ai 26 anni, over 65 anni, gruppi di visitatori di almeno 15 persone; soci o tesserati di enti convenzionati con il Museo; Amici dei musei convenzionati; possessori di Family Card. Famiglie 22 € (la biglietteria chiude mezz'ora prima della chiusura). Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese.
Info: tel. +39.0464.438887; 800 397760
E-mail: info@mart.trento.it
Sito web: Mart

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